Lo
so che ch'è perfettamente inutile, ma esercito il diritto di
fottermene, finché possibile, ché in questo paese – p minuscola
ovviamente – del diritto neanche più a tennis c'è speranza, la
certezza poi…
Il
nocciolo: oggi è la festa del Papà, io uno non ce l'ho più, da
troppo tempo purtroppo. L'altro è anche mio fratello. Io non faccio
testo.
Quel
poco di buono che è in me discende, dipende, tutto da lui, da mio
fratello, maggiore di dodici anni. Ho per fortuna ricordi
lontanissimi, alcuni risalgono a quando avevo 4-5-6 anni (preistoria,
fine sessanta, inizio settanta). Appena, e quando, possibile mi
portava sempre con se, alle prove del gruppo rock beat, i giri in
moto, al mare alle vasche di Cassiodoro, in giro a fare fotografie, a
giocare a ping pong, al circolo di scacchi, a mangiare more e pinoli
alla Scuola Agraria, etc etc.
Come
fosse oggi. Arriva lo stereo di Selezione, 1970, primo disco Jimi
Hendrix, fino al quel momento la musica arrivava da radiolina e
registratore a bobine Geloso. E che bobine, senza elenchi, tutta la
migliore musica di quel periodo, ci siamo capiti, con chi può. E mi
piaceva.
Tutta
la bellezza che riesco oggi a scorgere ed inseguire viene da li.
Farfisa,
Gentle Giant, Eko, Bencini (Comet e Mini Comet), H. Miller, Fisher vs
Spassky, Grand Funck Railroad, Eco & Hesse, Durst (F30),
Scrambler, Jesus Christ Superstar, Goodbye Cream, e basta ch'è
troppa roba, ma tanta veramente.
Tutta
la curiosità, che ho malamente sciupato, ad onor del vero, viene da
li.
Oggi
dovrei essere io a dare, non posso farlo, che l'inferno vi accolga
presto ed in modo privilegiato.
Mio
fratello è un Papà, ma in verità è un Eroe.
Non
potete capire, ma fidatevi.
Quasi dimenticavo:
Bomelek
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