sabato 19 marzo 2016

Voglia d'altrove, irrefrenabile.


Lo so che ch'è perfettamente inutile, ma esercito il diritto di fottermene, finché possibile, ché in questo paese – p minuscola ovviamente – del diritto neanche più a tennis c'è speranza, la certezza poi…
Il nocciolo: oggi è la festa del Papà, io uno non ce l'ho più, da troppo tempo purtroppo. L'altro è anche mio fratello. Io non faccio testo.
Quel poco di buono che è in me discende, dipende, tutto da lui, da mio fratello, maggiore di dodici anni. Ho per fortuna ricordi lontanissimi, alcuni risalgono a quando avevo 4-5-6 anni (preistoria, fine sessanta, inizio settanta). Appena, e quando, possibile mi portava sempre con se, alle prove del gruppo rock beat, i giri in moto, al mare alle vasche di Cassiodoro, in giro a fare fotografie, a giocare a ping pong, al circolo di scacchi, a mangiare more e pinoli alla Scuola Agraria, etc etc.
Come fosse oggi. Arriva lo stereo di Selezione, 1970, primo disco Jimi Hendrix, fino al quel momento la musica arrivava da radiolina e registratore a bobine Geloso. E che bobine, senza elenchi, tutta la migliore musica di quel periodo, ci siamo capiti, con chi può. E mi piaceva.
Tutta la bellezza che riesco oggi a scorgere ed inseguire viene da li.
Farfisa, Gentle Giant, Eko, Bencini (Comet e Mini Comet), H. Miller, Fisher vs Spassky, Grand Funck Railroad, Eco & Hesse, Durst (F30), Scrambler, Jesus Christ Superstar, Goodbye Cream, e basta ch'è troppa roba, ma tanta veramente.
Tutta la curiosità, che ho malamente sciupato, ad onor del vero, viene da li.
Oggi dovrei essere io a dare, non posso farlo, che l'inferno vi accolga presto ed in modo privilegiato.
Mio fratello è un Papà, ma in verità è un Eroe.
Non potete capire, ma fidatevi.

Quasi dimenticavo:


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