sabato 28 dicembre 2013

Le orme dei giganti.


Ho perso mio padre quando avevo 15 anni, poco dopo l'allontanamento da casa di mio fratello e mia sorella, e sono rimasto solo con mia madre, un mondo lontano, non il mio. Sono rimasto solo.
Negli anni precedenti ho avuto indicazioni, tracce da seguire, e le ho seguite poi,  da "autodidatta", credendo che il mondo fosse un luogo tendente al bene. E senza una guida ho improvvisato, sprecando fiducia, una costante della mia vita.
In fondo sono ancora punk,  ancora autentico, non come quelli che alla sera tornavano nella loro comoda  cameretta e giocavano agli "alternativi" con i soldi di papà (da noi a Cosenza si direbbe "a nonna"), ancora insofferente agli stereotipi fasulli.
Però l'esperienza insegna e, tirando le fila del discorso sommerso che cerco di vomitare, tra pali e frasche, dico: imparate a riconoscere i riferimenti, riconoscete i giganti e seguitene le orme, non abbiate paura di essere discepoli della sapienza e riconoscete l'autorità, riconoscete la qualità, solo questo potra portare a riconoscere gli assassini delle vostre vite.
Il nesso con la fotografia? Guardate bene, oltre l'apparenza, vi sembra uno sguardo benevolo? La sapienza vi avrebbe guidato oltre l'inganno, questo è un killer, come quelli a voi vicini.
Auguri.
p.s.
Grazie di essere esistito a Charles Bukowski. Quanto a me, come al solito, ho sbagliato tutto, ma da grande farò meglio.